Dal 2005 al 2008 è il fotografo dei Don Quibòl, gruppo indie-rock milanese, segue la band dal vivo in tour per il nord-italia.
Giugno 2005 - Fotografo ufficiale alla Notte Bianca di Milano per il quartiere Isola-Garibaldi. 
1-24 DICEMBRE 2005 - Milano - Insieme a numerosi artisti di tutto il mondo, partecipa alla Mostra di Arte Collettiva "NO PARACHUTE FOR XMAS"  presso la galleria d'arte "Artandgallery". 
23 aprile 2006 - Torino - Concerto "Volumi all'idrogeno" in occasione della due giorni inaugurale per Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma (23 aprile 2006 - 22 aprile 2007). Con SUBSONICA, AFRICA UNITE, LINEA 77, MARLENE KUNTZ, MAU MAU, PERTURBAZIONE, GATTO CILIEGIA, LALLI - Fotografo ufficiale dei Gatto Ciliegia.
30 giugno 2007 - Milano - Concerto a San Siro di Biagio Antonacci - Fotografo ufficiale delle Sfere Cristalline Concentriche, band di Reggio Calabria che apre il concerto, a cui partecipano in veste di supporter anche i Velvet, gli Zero Assoluto e i Nomadi.
Luglio 2008 - Reggio Calabria - Partecipa al concorso "The face of the artist" organizzato dal F.A.C.E. Festival (Festival d'Arte, Creatività ed Ecocultura), concorso aperto a tutte le forme d'arte, arrivando secondo con la foto "The hand of the world".
28 luglio - 18 agosto 2008 - Mostra personale online nella sezione italiana di Fotocommunity, sito internazionale per fotografi.
Febbraio 2009 - Reggio Calabria - Mostra personale dal titolo "Puro Sguardo" presso la Leucò Art Gallery.
1-7 agosto 2009 - Reggio Calabria - Mostra personale dal titolo "Fluxus" presso il F.A.C.E. Festival (Festival d'Arte, Creatività ed Ecocultura).
dicembre 2009 - Bagnara Calabra (RC) - Mostra personale dal titolo "Noticias de Dios" presso Il Castello Ruffo.
dicembre 2009/gennaio 2010 - Reggio Calabria - Mostra personale dal titolo "Noticias de Dios" presso l'Arty.

Foto ai concerti -> David Bowie (Milano - 2003), Tuxedomoon (Milano - 2006), Sonic Youth (Roma - 2007),  Daftpunk (Torino - 2007), Baustelle (Lido di Jesolo - MTV Sunset 2008). 



I miei strumenti:

REFLEX 35 mm - Nikon FM2, Nikon FE
MEDIO FORMATO - Mamiya 645m, Pentax 67
Giovanni Cutrupi inizia a fotografare nel 2003, il suo stile è caratterizzato dall’utilizzo esclusivo di fotocamere analogiche a focus manuale e pellicola, e questa scelta, unita alla totale assenza di elaborazioni successive, rappresenta un'affermazione ben precisa, quasi testarda, che riporta la fotografia al suo ruolo di mezzo di 'rivelazione', capace di re-indirizzare le cose alla nostra attenzione, alla ricerca di quel "momento decisivo" che può essere colto solo una e una sola volta, in quell’istante irripetibile.
E' una fotografia che non mette in posa la realtà, ma che vuole coglierla di sorpresa, quasi nascondendosi da essa, rivelandola ai nostri occhi senza alcun trucco. Infatti, benchè l'ambiguità della fotografia sia un dato ormai oggettivo, talvolta le sofisticazioni a cui è sottoposta risultano talmente sottili da passare facilmente inosservate.
Una fotografia che, quindi, anzichè allontanarsene, corre incontro alla realtà, invece di simularne di nuove, tentando di estrapolare da ciò che ha intorno qualcosa che, altrimenti, sarebbe rimasto irrimediabilmente nascosto e sconosciuto per sempre.
Gli attimi estrapolati dal fluire del tempo, decontestualizzati fino ad assurgere a realtà a sè stante, imprigionati sulla pellicola, sono riproposti dunque senza nessuna intermediazione digitale, per avvicinare il più possibile chi guarda a quello che è il reale, come se fosse lui stesso di fronte alla scena rappresentata, mediata solo e unicamente dall'obiettivo del fotografo.
Giovanni Cutrupi begin to photograph in 2003, his style is based on the use of the analogical film camera with manual focus as his unique tool, without elaborating the images afterwards. As a kind of precise, almost stubborn, statement, he claims the role of photography as a 'revelation' channel, able to bring back things to our attention, looking for the 'decisive moment', for that one instant that will never occur again.
This kind of photography doesn't make reality pose for the photo, on the contrary it takes reality by surprise, as if secretly portrayed, without make-up. Even if the ambiguity of photography it’s a real element to deal with, sometimes the sophistications applied on it are so small that it’s very easy to hide them.
His photography doesn't turn aside from reality, doesn't try to forge a new one, it looks for real things, and tries to bring to light from them something that deserves to be disclosed, a hidden truth to be revealed. 
Giovanni Cutrupi catches instants, rescues them from the flow of time, decontextualizing them as far as they grow to be a reality apart. 
As trapped in the film, those instants are  showing themselves to the observer without the intermediation of digital technology, the portrayed scene turns out to be pure reality, in the middle there is only the photographer's lens.
INFO
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